lunedì 21 febbraio 2011

La relatività della carta stampata


Roberto Saviano per raccontarla ha impiegato un’intera puntata del celebrato ‘Vieni via con me’. Si parla a più non posso, oramai, di quella che di recente è stata denominata ‘macchina del fango’. Questo mezzo di potere attraverso i media, e quindi stampa e poi tv, per modificare la visione della realtà, distorcerla; ed è dall’antica Roma, se non addirittura prima che ha un’importanza fondamentale nei giochi politici. È infatti capace di creare, di trasformare una persona, di gettare fango (appunto) e modificare la percezione di una persona d’alto rango. Qui entra l’attualità. Si può dire che il Presidente del Consiglio, o chi per lui, sia ricorso a questi mezzi. Ma non si può neanche negare che verso di lui una certa parte di stampa, che ama definirsi libera, abbia cercato di sparare un pò di questa fanghiglia anche su di lui. La domanda sorge spontanea:  E se come afferma lui medesimo tutti i fatti di festini e orge poliziesche, e infermieristiche, fossero solo una montatura dei media? Probabilmente non è così, ma sicuramente la possibilità che il ‘Quarto Potere’ crei un qualcosa dal nulla è più che fattibile. In questo caso – su cui sarebbe pericoloso addentrarsi fino a che i magistrati non diranno qualcosa il 6 aprile prossimo, si aspetta impazienti – Berlusconi sarebbe solamente la vittima di uno scherzo politico capace di ribaltare la sua posizione, la sua credibilità, il suo potere. Qualsiasi giornale, sito di informazioni o gruppo editoriale potrebbe muovere questo apparato per screditare, sminuire e modificare la percezione che si ha di un individuo, di un’istituzione o di un partito. Dico che non si tratta di qualcosa di nuovo, ma di un gioco di vecchio stampo, dalla congiura di Catilina al caso Dreyfuss. La stampa non solo ha il potere di influenzare opinioni dell’elettorato, ma quello efficace di creare una situazione sconveniente, accumulare indizi che da soli sarebbero inconsistenti, e costruire o ricostruire quindi l’immagine di qualcuno rendendolo impresentabile. Si può citare il celebre caso del Watergate in cui due giornalisti del Washington Post, Woodword e Bernstein ( impersonati con eccellenza da Hoffman e Redford in un noto film del ‘76), eliminarono politicamente il presidente degli Stati Uniti, Mr. Richard Nixon. Sorge spontanea un altro quesito: qual è il confine tra investigazione giornalistica e propaganda politica dei mass media per eliminare qualcuno politicamente? La stampa, da mezzo secolo la televisione e recentemente il web sono un’arma formidabile, invincibile, nella loro potenza capaci di ribaltare la realtà, diventano il mezzo della relatività della storia. Come tutte le armi sono pericolose e non bisogna lasciarle in mano ai bambini.

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